Anatomia|Sistema muscolare del corpo umano

I muscoli striati volontari ricoprono lo scheletro e sono considerati gli organi attivi del movimento (Fig. 1).
muscoli|Striati|Personal Trainer Taranto|Lanza Personal Trainer

Figura 1: Distribuzione dei muscoli nel corpo umano

Ogni singolo muscolo è formato da una parte carnosa di colore rosso, contrattile, detta ventre muscolare e da porzioni connettivali, di colorebianco, dette tendini, che permettono l’inserzione del muscolo sullo scheletro. In particolare il muscolo si inserisce sull’ osso attraverso due capi distinti, capo d’origine, punto di terminazione del muscolo più vicino allo scheletro e di conseguenza meno mobile, e capo di inserzione, punto di terminazione più distante dallo scheletro e più mobile.

Il ventre muscolare è avvolto da una lamina connettivale detta perimisio che si continua con il tessuto connettivo dei tendini. Ogni volta che il ventre carnoso si contrae la sua lunghezza si riduce determinando lo spostamento delle parti scheletriche su cui ha inserzione tramite i tendini.

Muscolo scheletrico|Personal Trainer Taranto|Lanza Personal Trainer

Figura 2: Organizzazione strutturale della muscolatura scheletrica.

Il muscolo scheletrico è rivestito da uno strato di connettivo detto epimisio; è formato da fasci avvolti ciascuno da uno strato di perimisio all’interno dei quali ciascuna fibra è rivestita da endomisio

Alcuni muscoli possono presentare due, tre, o quattro ventri carnosi, e pertanto si parla di muscoli bicipiti, tricipiti e quadricipiti. In questi muscoli ogni ventre carnoso origina con un tendine indipendente, ma dopo la loro fusione in un ventre unico anche il tendine terminale è unico. Sono detti invece digastrici i muscoli che presentano due ventri carnosi separati da un tendine intermedio. I tendini hanno spesso forma allungata, ma possono presentarsi anche come lamine appiattite, prendendo allora il nome di aponeurosi.
Muscoli striati volontari particolari sono i muscoli pellicciai, in quanto almeno uno dei loro tendini andrà ad inserirsi nello spessore del tessuto sottocutaneo.

Ogni muscolo è avvolto da una membrana connettivale semitrasparente detta fascia, che ha lo scopo di impedire il suo spostamento durante la contrazione. L’insieme delle fasce muscolari più superficiali forma la fascia superficiale di rivestimento o fascia comune del corpo.

Sulla base dei diversi movimenti consentiti alle varie parti del corpo è possibile classificare i muscoli in quattro gruppi principali: flessori ed estensori, adduttori e abduttori, pronatori e supinatori, rotatori interni e rotatori esterni. Ognuno di questi muscoli può esplicare una duplice funzione, agendo anche sulle articolazioni contigue, come nel caso del muscolo flessore dell’articolazione del gomito, esso infatti agisce anche sulle articolazioni della spalla e del polso. Inoltre uno stesso muscolo può anche svolgere contemporaneamente azioni diverse, es. può essere flessore ed estensore nello stesso momento come avviene per il muscolo pronatore rotondo che ruota il radio attorno all’ulna e flette l’avambraccio sul braccio. I muscoli, indipendentemente dalla loro azione, possono essere anche definiti antagonisti e agonisti; in genere la funzione dei muscoli antagonisti è quella di regolare e contenere i movimenti dovuti alla contrazione dei muscoli agonisti che altrimenti risulterebbero incontrollati ed eccessivi. Un muscolo può comportarsi da agonista in un movimento e da antagonista nel movimento opposto.

L’unità fondamentale del muscolo è la fibra muscolare; sono stati individuati diversi tipi di fibre, fibre lente (rosse) o di I tipo, fibre veloci (bianche) o di II tipo e fibre intermedie. Le prime sono caratterizzate da una rapida contrazione e da un rapido affaticamento, le seconde si contraggono più lentamente e sono più resistenti alla fatica, infine le fibre intermedie si contraggono velocemente e sono resistenti alla fatica. L’orientamento delle fibre muscolari all’interno del muscolo ne determina la forza e l’ampiezza di contrazione. Rispetto al suo asse longitudinale, le cellule possono disporsi in modo parallelo, seguendo il decorso delle fibre tendinee oppure obliquamente (Fig. 2).
Le fibre parallele all’asse longitudinale del ventre carnoso possiedono una lunghezza ad esso simile e permettono al muscolo un maggiore accorciamento, generando, così, un movimento ampio e veloce. I muscoli che le contengono vengono definiti muscoli a fasci paralleli. I muscoli a fasci paralleli si possono suddividere, sulla base della loro forma macroscopica, in nastriformi, fusiformi, piatti e a ventaglio. Nei muscoli nastriformi, i fascetti, appiattiti e lunghi, rimangono organizzati parallelamente da un’estremità all’altra. Nei fusiformi, invece, i fascetti, lunghi e più voluminosi, si fanno convergenti su un tendine in corrispondenza di una o di entrambe le estremità. I muscoli laminari o piatti, sono appiattiti e di grandi dimensioni; sono provvisti di aponeurosi, come il diaframma e i muscoli della parete addominale. Nei muscoli a ventaglio, infine, le fibre si sviluppano a formare una struttura triangolare, divergono in corrispondenza di una estremità e si inseriscono sullo stesso tendine di inserzione all’altra estremità.

Le fibre con direzione obliqua hanno invece una lunghezza nettamente inferiore a quella del ventre e possono sviluppare una contrazione altrettanto limitata. I muscoli che le contengono sono definiti muscoli a fasci obliqui o pennati (le fibre sono disposte formando una piuma). Anche se la contrazione è limitata, la struttura a forma di “piuma” permette di compattare un gran numero di fibre in un’area trasversale minore; di conseguenza si avrà lo sviluppo di una forza notevole, superiore rispetto a quella generata dai muscoli a fasci paralleli. In base alla conformazione di attacco sui tendini, i muscoli pennati si suddividono in unipennati o semipennati, bipennati e multipennati. Nei muscoli unipennati le fibre muscolari hanno due linee di attacco lineari e contrapposte e si inseriscono lungo il tendine formando un angolo acuto; nei muscoli bipennati le fibre muscolari confluiscono da due linee di origine, e sono quindi inserite bilateralmente sulle due facce di un tendine centrale; nei muscoli multipennati vari gruppi di fibre muscolari sono inseriti in più tendini aventi un punto di origine comune.anatomy|of-male|muscular|system|posterior|view|of|type|muscle|fullbody|Personal Trainer Tranto|Lanza Personal Trainer

muscolo|orientamento fibre muscolari|Personal Trainer Taranto|Lanza Personal Trainer

Figura 3: Orientamento delle fibre all’interno del muscolo. A) muscolo parallelo, B) muscolo convergente, C) muscolo uni pennato, D) muscolo multi pennato, E) muscolo circolare.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *