Addominali alti e bassi, basta con le imprecisioni.

La descrizione anatomica del retto addominale deve indurre tutti gli addominali|anatomia|Addominali bassi|Addominali alti|Personal Trainer Taranto|Lanza Personal Traineroperatori del settore a non far più riferimento ad un antico luogo comune errato che prevederebbe l’esistenza di addominali alti e addominali bassi.
E’ importante sottolineare che questo muscolo è il più potente antagonista degli estensori della colonna vertebrale e deve essere considerato un
muscolo a contrazione mista: Statica con funzione contenitiva, e dinamica con funzione di avvicinamento della gabbia toracica al bacino e viceversa. Quando è carente di tono e di trofismo, la statica del rachide inizia a deficitare creando i presupposti per deviazioni della colonna oltre a renderla molto più ricettiva a carichi e sovraccarichi sviluppati da movimenti di qualsiasi tipo.
Viceversa, un eccessivo trofismo con conseguente accorciamento, porta ad una diminuzione della elasticità e ad una riduzione del grado di flessibilità tra gabbia toracica e bacino.

Esercizi consigliati 

Crunch
Plank

Cenni anatomici e funzionali.

La parete addominale occupa il grosso spazio delimitato dall’apertura media-inferiore toracica, dal margine superiore del bacino e dal tratto lombare della colonna vertebrale:
Il retto dell’addome è indubbiamente la struttura più rappresentativa dell’intero sistema; esso prende origine dal processo xifoideo dello sterno e dalle coste e va ad inserirsi inferiormente sul pube.
E’ costituito da due fasci lunghi separati da una linea tendine, la “linea alba” che sono attraversati trasversalmente da tre-quattro strutture tendine.

L’obliquo esterno, il più superficiale dei muscoli addominali, e obliquo interno, situato più profondamente, esplicano un’azione sinergica al retto addominale con la possibilità inoltre di ruotare il tronco. Questi, partecipano inoltre all’espirazione unitamente con il muscolo quadrato dei lombi ed il traverso.
Il primo fa parte della muscolatura addominale situata nella zona posteriore ed è il più importante flessore laterale della colonna; il secondo, con la sua forma trapezoidale è da considerarsi come un vero e proprio corsetto contenitivo possedendo funzioni statiche che assolvono al compito di mantenere il pacchetto intestinale nella sua anatomica posizione.

Principio della specificità
E’ un concetto che ha permesso di ottimizzare i tempi, i metodi esecutivi e i volumi degli allenamenti, oltre a creare muscoli intelligenti che agiscono con il minimo dispendio energetico per lo svolgimento dei compiti ai quali sono chiamati.
Tuttavia l’addome presentandosi come una struttura con contrazione prevalentemente statica, necessiterà anche di sollecitazioni isometriche per migliorare questa funzione.
Questo discorso vuol significare che un ottimale sistema di allenamento per la parete addominale è rappresentato dall’attuazione anche di contrazioni statiche(isometriche); effettivamente si può affermare con tutta tranquillità che alternanza dei due tipi di contrazione è assolutamente efficace.

Il sistema statico-dinamico deve quindi essere attuato molto frequentamete.

Nell’ottica di qualsiasi attività fisica, da quella agonistica, di tipo professionistico o dilettantistico, a quella del fitness in generale, l’allenamento della parete addominale assume, senza timori di smentite, un ruolo da protagonista.

Possedere addominali con elevate capacità funzionali significa innanzitutto facilitare i processi per un corretto assetto del bacino e nello stesso tempo realizzare un valido sistema di protezione per la colonna vertebrale.
Inoltre, all’importante mantenimento dei visceri nella loro corretta posizione anatomica si aggiunge la possibilità concreta e davvero importante per il raggiungimento di una razionale ed efficiente respirazione.
Qualsiasi allenamento di qualsivoglia attività o disciplina deve prevedere inesorabilmente un periodo di tempo da dedicare a tale cintura che rappresenta un anello fondamentale di tutta la catena cinetica del corpo umano con la sua doppia funzione statica e dinamica.
Un buon atleta deve quindi possedere una parete addominale mobile, elastica, contemporaneamente tonica ed equilibratamente trofica; allo stesso modo, la persona che pratica attività motoria per sentirsi bene, vedrà soddisfatti i suoi abbruttivi funzionali e, perché no, anche estetici.

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