Capacità Condizionali ” Forza”

Le capacità condizionali sono influenzate dai processi metabolici relativi Forza Capacità Condizionale - Personal Trainer Taranto - Lanza Personal Trainer - Fitnessalla produzione di energia e, basandosi sull’efficienza dei meccanismi energetici, determinano la durata, l’intensità e la quantità dell’azione motoria.
Generalmente, il processo di allenamento delle abilità condizionali determina, per effetto, il miglioramento dei processi metabolici relativi alla produzione di energia e, di conseguenza, il parallelo miglioramento della prestazione specifica.
Pertanto, la disponibilità di energia rappresenta il fattore limitante dello sviluppo delle abilità condizionali, anche in rapporto alle caratteristiche e alla qualità delle strutture muscolo-scheletriche. Inoltre, non esistendo una netta separazione tra le singole capacità, un esercizio proposto per migliorare la velocità può, contemporaneamente, influenzare lo sviluppo di altri fattori condizionali.

Classificazione delle capacità condizionali
Le capacità condizionali si dividono in generali (o di base) e specifiche (o speciali). Le prime identificano le caratteristiche fondamentali di una particolare modalità di espressione di movimento (o sforzo); le seconde rappresentano le modalità reali di espressione di uno sforzo in rapporto a particolari condizioni.

Le capacità condizionali generali sono:

  • La forza;
  • La resistenza;
  • La velocità.

La forza
La forza rappresenta la capacità dei muscoli di sviluppare tensioni attraverso la contrazione muscolare, opponendosi ad ogni tipo di resistenza esterna.
Se analizzata da una prospettiva fisica, la forza è la causa che determina la modificazione dello stato di quiete o di moto di un corpo: F (forza) = M (massa) x A (accelerazione).
La forza consente di opporsi ad una resistenza esterna o di spostare il proprio corpo attraverso la contrazione muscolare. Le tipologie di contrazione muscolare sono essenzialmente tre:
1. Isotonica Concentrica Dinamica
2. Isometrica Statica
3. Pliometrica Eccentrica
.

  • Il primo caso si realizza quando la forza sviluppata dal muscolo è in grado di vincere la resistenza esercitata dal carico. Le inserzioni tendinee estreme del muscolo si avvicinano mentre sviluppano una tensione costante.
  • Il secondo caso si realizza quando il carico è superiore alla tensione che il muscolo può sviluppare. Il muscolo si contrae, sviluppando tensione senza modificare la sua lunghezza e stirando l’elemento elastico in serie (tendine), mentre la distanza fra i capi tendinei estremi non cambia.
  • Nel terzo caso, il muscolo cerca di opporsi al carico e gli cede lentamente, sviluppando tensione mentre si allunga. In questo caso, si registra un maggior reclutamento di fibre muscolari.

Classificazioni della forza
La forza può essere classificata in base a diversi parametri. Se facciamo riferimento al tipo di tensione espressa, avremo:

  • Forza Statica;
  • Forza Dinamica.

Nella tensione di forza statica, si verifica una condizione di equilibrio tra la forza esterna e quella interna; le fibre muscolari non variano di lunghezza; non si registra avvicinamento dei capi articolari (contrazione isometrica).

Nella tensione di forza dinamica, si verifica sia una riduzione della lunghezza del muscolo, sia l’avvicinamento dei capi articolari (contrazione isotonica).

Se, invece, facciamo riferimento al tempo di applicazione, avremo le Capacità Condizionali Speciali 

  • Forza Veloce;
  • Forza Elastica;
  • Forza Massima.

La forza veloce rappresenta la capacità del sistema neuro-muscolare di esprimere un’elevata rapidità di contrazione per superare le resistenze in gioco, mantenendo una esecuzione efficace del movimento.
Si parla di forza esplosiva nel caso in cui la forza da vincere corrisponde al peso corporeo.

La forza elastica rappresenta quell’espressione di forza che sfrutta le caratteristiche elastiche della struttura muscolo-tendinea.
Si rende opportuno precisare che la maggior restituzione di energia elastica si realizza nel primo terzo di movimento.

La forza massima rappresenta il più alto grado di forza che il sistema neuro-muscolare è in grado di esprimere, attraverso una singola contrazione muscolare volontaria. In questo caso, poiché si rende necessario il coinvolgimento di tutte le fibre, si parla di reclutamento neuro-muscolare totale.

In ogni caso, la possibilità di esprimere forza dipende:

  • dalla dimensione del muscolo (sezione trasversa);
  • dai parametri quantitativi e qualitativi delle fibre muscolari (entità del reclutamento e tipologia delle fibre muscolari);
  • dalla lunghezza originaria delle fibre;
  • dalla disponibilità dei substrati energetici (P, CP e ATP) presenti nel
  • muscolo;
  • dalla velocità di conduzione dello stimolo nervoso;
  • dal grado di rilassamento degli antagonisti;
  • dalla coordinazione intra ed intermuscolare;
  • da fattori psicologici;
  • dalla padronanza tecnica e coordinativa del gesto da realizzare.

Inoltre, come riportato, esistono delle capacità condizionali speciali intermedie. Queste particolari espressioni, risentono in modo inversamente proporzionale dell’influenza delle due capacità condizionali speciali di riferimento.

Nel caso della forza, ad esempio, verifichiamo la forza resistente come “ponte” tra la capacità di forza e la capacità di resistenza.

La forza resistente rappresenta la capacità dell’organismo di opporsi alla fatica, prolungando nel tempo la prestazione di forza. Questa capacità, pertanto, si manifesta quando si vuole mantenere una singola azione muscolare per più tempo possibile. Sono fattori predisponenti per una buona prestazione: un’adeguata vascolarizzazione locale, una favorevole percentuale di fibre rosse, l’allungabilità della struttura muscolare e l’assenza di contrazioni parassite.
La forza resistente risulta inversamente proporzionale al carico esterno da vincere.

 

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